L’ultimo drone prodotto da DJI e in commercio anche in Europa a partire dal mese di ottobre 2016 si chiama Mavic Pro e sin dalle prime recensioni uscite in rete ha dimostrato di saper entusiasmare tutti coloro che utilizzano gli UAV (Unmanned Aerial Vehicle, ovvero aeromobile a pilotaggio remoto) sia per scopi amatoriali che per scopi professionali. Bisogna però precisare che il suo costo piuttosto elevato lo rende consigliabile soprattutto per chi ha necessità di usare un drone di grande precisione per lavoro: infatti un investimento di oltre 1000 euro non è certo adeguato a chi voglia usare questo strumento solo per hobby. Il prezzo di mercato iniziale è, per l’esattezza di 1199 euro, accessori esclusi (come ad esempio la batteria di ricambio).
Anche le caratteristiche tecniche del Mavic Pro fanno subito intuire come sia adatto soprattutto per chi ha già acquisito un livello elevato nelle riprese aeree e quindi sia molto esigente, per quanto la sua semplicità di utilizzo lo renda adatto persino ai principianti.
Le caratteristiche che fin da subito hanno colpito i potenziali acquirenti sono l’aspetto estetico e le dimensioni ridotte del Mavic Pro. La sua ergonomia è molto particolare, le sue linee sono molto più aggressive rispetto agli altri droni in commercio, anche di quelli della stessa DJI come il precedente Phantom 4, di cui pure riprende molte caratteristiche. Una volta chiuso l’articolo ha dimensioni di 8,3 x 8,3 x 19,8 centimetri: nella presentazione ufficiale sullo shop on line della DJI viene paragonato ad una bottiglia d’acqua, per quel che concerne l’ingombro. Quindi il Mavic Pro è molto facile da portare con sè, infilandolo in uno zaino, per raggiungere il punto in cui si intendono effettuare le riprese, tanto più che è anche dotato di un’efficace protezione che evita eventuali danni alla fotocamera.
Quando è in volo, il Mavic Pro è totalmente autonomo, poiché è un concentrato di tecnologie che gli consentono di volare praticamente senza assistenza una volta forniti gli input iniziali. Il drone è dotato del sistema chiamato FlightAutonomy, che funziona grazie alla presenza dei sensori, di ben cinque fotocamere per il rilevamento della posizione garantita anche dal GPS interno, e di rilevatori ad ultrasuoni. A questo si aggiunge la presenza di un gimbal a tre assi, che garantisce la massima stabilità delle riprese anche quando il drone compie manovre piuttosto movimentate.
Mavic Pro è anche dotato dei sistemi Active Track e di quello TerrainFollow: il primo consente di individuare il soggetto da riprendere in modo tale che l’apparecchio poi lo segua in autonomia. Il TerrainFollow invece permette di seguire un soggetto anche quando si muove su terreni in pendenza, ad una distanza compresa tra i 3 e i 10 metri.
Altri aspetti molto importanti da considerare per capire l’effettiva efficacia del Mavic Pro sono la velocità a cui si può muovere, e l’autonomia che ha in volo. Entrambi questi dati si presentano come davvero stupefacenti anche rispetto ad altri articoli della stessa categoria. Il drone DJI infatti può arrivare ad una velocità di 64 Km/h, mentre quella minima è di 3 Km/h. Come ben sa chiunque abbia mai usato un drone, anche la velocità minima è molto importante, perché ci sono riprese che devono essere eseguite con un movimento molto lento, specie quelle all’interno di spazi limitati e non all’aperto.
L’autonomia complessiva del Mavic Pro è di 27 minuti, se non usato al massimo delle sue prestazioni, quindi a velocità moderata. In ogni caso, come si diceva, per chi pensa di poterne avere bisogno per un tempo più lungo è possibile acquistare una batteria aggiuntiva, da sostituire per poi riprendere il lavoro.
Veniamo ora ad un altro aspetto non trascurabile che riguarda la qualità delle riprese. Dai primi video diffusi da coloro che hanno avuto la fortuna di provare in anteprima il Mavic Pro sembrava che la qualità della sua videocamera fosse inferiore rispetto a quella del Phantom 4, ma ad una disamina si può capire come la scarsa qualità delle riprese sia da legarsi solo da una mancanza di calibratura iniziale. In realtà la videocamera del Mavic Pro è eccellente, permette di fare video in 4k a 30 fps, o in full HD a 120 fps. Il sensore d’mmagine è di 12 MP e può scattare anche foto in RAW. L’unico neo è che a volte, se si fanno riprese in cui il drone deve inclinarsi o virare, può capitare che per piccole frazioni di secondo vengano inquadrate le pale in movimento.
Il Mavic Pro è dotato di un pratico controller che consente di vivere l’esperienza di volo quasi come se si stesse videogiocando. Si può seguire l’andamento della ripresa e avere anche dei feedback tattili; inoltre al controller può essere applicato lo smartphone su cui scaricare l’apposita app che permette di interagire in modo ancora maggiore con il drone. Infatti la DJI ha voluto dare a questo articolo un’impronta maggiormente social, permettendo di condividere in diretta i video su Facebook, Periscope e YouTube. Il Mavic Pro può funzionare anche insieme agli occhialini OcuSync per avere un’esperienza di realtà virtuale. Girando gli occhi o inclinando la testa infatti è possibile comandare il drone. Anche se non si hanno gli occhiali virtuali ma si vuole fare un selfie con Mavic Pro, grazie al Gesture Mode basta fare un cenno e il drone risponde di rimando.
Per finire, ricordiamo le caratteristiche di volo in sicurezza che caratterizzano l’apparecchio: visto il costo non è davvero auspicabile che finisca contro un ostacolo e vada in mille pezzi! Questo rischio viene scongiurato grazie al sistema di riconoscimento degli ostacoli, che arriva fino a 15 metri ad una velocità di 36 Km/h; inoltre il Mavic Pro ha anche un sistema barometrico interno che lo avvisa quando è il momento di innalzarsi maggiormente di quota, e infine un sistema geofencing che segnala le aree proibite. Quando il drone sta per finire l’autonomia, torna automaticamente al punto di partenza, così che è impossibile che si perda.
Il Mavic Pro si presenta come un gioiellino tecnologico all’avanguardia il cui costo è pienamente giustificato dalle sue molte straordinarie caratteristiche.